martedì 26 giugno 2012

La regione ha riconosciuto il Distretto turistico del Sud-Est.



La Regione ha riconosciuto il Distretto turistico del Sudest. A bando 40 milioni di euro
E’ stata celebrata a Villa Igea, a Palermo, la consegna dei decreti regionali di riconoscimento del Distretto turistico tematico del Sudest siciliano. L’assessore regionale al turismo, Daniele Tranchida, ha consegnato il decreto nelle mani di Giuseppe Savà, addetto stampa del Comune di Scicli e componente dell’ufficio obiettivo del Distretto. La Regione ha riconosciuto 23 dei 26 originari distretti: 16 territoriali e sette tematici. Il Distretto turistico del Sudest, di cui è presidente il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, è costituito dai seguenti soci per la parte pubblica: i comuni di Palazzolo Acreide, Ferla, Sortino, Acireale, Mazzarino, Cassaro, Catania, Scicli, Ragusa, Ispica, Noto, Siracusa, Modica, la Provincia di Siracusa, il G.A.L. Val D’Anapo Società Consortile, la Camera di Commercio di Siracusa. La Regione metterà a bando 20 milioni di euro nel 2012, e 20 milioni di euro nel 2013 per finanziare beni e servizi in favore dei distretti turistici. Il Sudest potrebbe partecipare con l’implementazione di una segnaletica turistica omologa e uniforme nei comuni aderenti al Distretto turistico tematico. La nascita dei Distretti è stata voluta dalla cosiddetta Legge Granata, che risale al 2005.

Crisi "atipica" al punto di svolta


Tanto tuonò che piovve. La crisi "atipica" del mercato immobiliare che abbiamo visto negli ultimi anni sembra arrivata a un punto di svolta: il crollo delle compravendite nel primo trimestre di quest'anno spezza il Leitmotiv caratterizzato da un calo delle transazioni tutto sommato graduale e da una diminuzione dei prezzi concentrata sugli immobili di minore qualità. Sulle cause del crollo gli addetti ai lavori sono d'accordo: la crisi economica, la stretta sui mutui e le quotazioni delle case tagliano fuori tantissimi potenziali acquirenti. Ma adesso cosa succederà? I prossimi mesi saranno decisivi. Lo scenario più logico è quello in cui gli immobili meno pregiati saranno ancora più penalizzati, ma molto dipenderà dalla situazione generale: le politiche delle banche, la fiducia dei consumatori, i redditi dei potenziali acquirenti, la disponibilità o la necessità dei venditori di abbassare i prezzi. Tutti fattori legati, in fin dei conti, alla salute del sistema-Paese.